Pierpaolo Marino, in visita al quotidiano "Il Roma", ha risposto alle tante domande dei lettori sul futuro del club azzurro. Ecco i passaggi più significativi evidenziati da Tutto Napoli.net: La sconfitta di Bergamo? "Non sono d’accordo con questa analisi, perché anche Gargano può fare molto più di quanto visto a Bergamo, senza voler essere critici con lui. Mi dispiace parlare con chi si sente tifoso solo quando si vince e quando si perde invece formula critiche distruttive. Io sono grato ai giocatori che abbiamo, e so bene che nel calcio ci sono momenti in cui si vince ed altri in cui si perde, che vanno accettati. Dobbiamo poi dire che nel secondo tempo l’Atalanta ha avuto più occasioni di noi, mentre il primo tempo era stato più equilibrato. Non siamo ancora imbattibili, e può capitare che l’avversario ti sia superiore. Quando accade, bisogna ammetterlo con umiltà". Episodio o calo fisico? "Non drammatizzerei questa sconfitta, mica abbiamo perso col Canicattì: l’Atalanta fra le mura amiche è una buonissima squadra e può mettere in difficoltà chiunque, un po’ come noi al San Paolo. Un calo non lo riterrei mortificante, ma fisiologico: ogni squadra nell’arco di una stagione non regge sempre lo stesso ritmo. Spero e credo che adesso non sia arrivato ancora questo calo, ma se così fosse, la speranza è quella di limitare i danni. Sono dell’idea che sia meglio subire questo calo in questa fase della stagione, perché ci sarebbe tutto il tempo per porvi rimedio". I cori razzisti ascoltati contro il Napoli a Bergamo? "Dopo la partita mi sono risentito, anche coi giornalisti bergamaschi. Durante la gara, ho subito aggressioni verbali e sono stato fatto oggetto di lancio di corpi contundenti. Sono persone becere. Nel triangolo Bergamo-Verona-Brescia subiamo sempre lo stesso trattamento, una forma di razzismo che non capisco come possa esistere". Le ingiustizie arbitrali subite dal Napoli? "Il Napoli quando ha voluto vincere con le proprie forze ci è sempre riuscito, senza necessità di strepitare. Domenica, sinceramente, è stata danneggiata più l’Atalanta di noi, ad esempio. Noi dobbiamo essere obiettivi e rifiutare ogni vittimismo, una politica che ha caratterizzato le stagioni più tristi del Napoli. Vogliamo infondere nei nostri giocatori la convinzione di poter essere più forti anche degli errori arbitrali. E continuare a credere che gli errori degli arbitri siano sempre in buona fede. Se ci lamentassimo, sarebbe come ammettere di considerare quegli errori in malafede, e questo non appartiene alla nostra cultura". Il Napoli non ha portieri all'altezza? "Mi dispiace che lei abbia questo dubbio, che non tiene in considerazione il grande rendimento di Iezzo in questi anni. Mi pare poco carino nei confronti di un giocatore che rinunciò alla serie A per venire da noi in serie C, ed ha contribuito poi a portarci dalla serie C alla coppa Uefa. Gianello, quando ha giocato, non è mai stato al di sotto della sufficienza. E Navarro lei non lo conosce bene, se lo sottovaluta. Credo che siamo ben coperti in questo reparto". Derdiyok e Gomez come vice Zalayeta e Lavezzi? "Penso bene di entrambi, ma se mi dilungassi a parlarne, i giornali titolerebbero subito che li abbiamo già presi. Preferisco dire che sono due ottimi giocatori inseriti in un contesto globale di mercato fatto da tanti altri ottimi giocatori sparsi per il mondo".Obiettivi stagionali e mercato di gennaio? "L’ottavo posto dello scorso campionato ha rispecchiato il valore del Napoli, ora ci auguriamo di scalare una due posizioni, o magari confermare l’ottavo posto. Per quanto riguarda il mercato di gennaio, fare due grandi acquisti significherebbe togliere il posto qualcuno degli attuali titolari, e non mi pare il caso. Prendere invece un paio di riserve equivarrebbe a non acquistare degli ottimi giocatori, come noi vogliamo. Meglio aspettare che la squadra cresca e, magari, a gennaio puntare su qualche giovane interessante". Il contratto di Lavezzi? "Per adesso non si fanno rinnovi, a nessuno. A Lavezzi abbiamo già migliorato il contratto in primavera. Non è nostra abitudine cambiare i contratti a stagione in corso. Sì, i suoi procuratori mi hanno chiesto di rivedere gli accordi, ma la mia risposta è stata questa, ricordando che il Pocho ha firmato con il Napoli un quinquennale". Il mio rinnovo contrattuale? "C’è una stretta di mano col presidente De Laurentiis e tra di noi basta una stretta di mano. Più avanti vedremo di concretizzare questa intesa". Reja? "Reja con noi ha un rapporto familiare, ogni anno si parla del suo rinnovo a fine stagione. Faremo così anche quest’anno". Se abbiamo trattato Diego Milito? "È vero, abbiamo trattato Milito. Al di là dei problemi di ingaggio, chiedeva tre milioni di euro a stagione, è stata anche una questione di tempi. Il presidente del Real Saragozza ancora non sapeva se cederlo o meno, e siccome andavamo di fretta per la preparazione in vista dell’Intertoto, e Lavezzi non c’era, abbiamo optato per un altro grande attaccante come Denis e siamo contenti per questa scelta". Fabio Cannavaro? "Per quanto riguarda Fabio Cannavaro è una telenovela e ci stiamo divertendo. Io lo apprezzo più come calciatore che se deve ringhiare in faccia a qualcuno". Lodi e Ledesma? "Sono entrambi degli ottimi giocatori. Il primo è prospettico mentre il secondo è già pronto per il grande calcio. Il Napoli, però, in quei ruoli ha già dei calciatori validi". Turnover in vista del Cagliari? "Sinceramente temo molto il Cagliari e secondo me ci vuole il miglior Napoli per poter vincere domenica al San Paolo" --> -->
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